Data: 31/08/2008 - Anno: 14 - Numero: 2 - Pagina: 52 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
I CURUREHRI CU L'ANNASSI(*) |
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AUTORE: Tota Gallelli (Altri articoli dell'autore)
Arrivava l’estate, i contadini erano presi dal duro lavoro della mietitura e trebbiatura sotto il sole cocente di giugno e luglio, ma come dice il proverbio “Ad agosto il grano sia riposto”. Agosto era un mese di lavoro meno pesante, i contadini si dedicavano alla coltivazione degli orti, alla raccolta dei frutti, specie dei fichi che seccavano al sole per l’inverno, e delle pesche che vendevano ai compratori ogni mattina, per cui il lavoro si svolgeva nelle piane del Tiratore, di Gallipari, di Cardara, nelle vicinanze della spiaggia. Si trasferivano così in marina nei pagliai che costruivano sulla spiaggia, e iniziava per loro un periodo di villeggiatura alternata al lavoro. Si facevano i bagni e le sabbiature per i reumatismi: si stendevano al sole come se non fosse bastato il sole preso nei campi, per loro era un sole diverso, preso a riposo e perciò curativo per la bronchite. Anche alcuni di loro, come tanti borghesi, commercianti ed artigiani, prima di scendere al mare facevano i taralli da mangiare dopo il bagno: non più pane e carne salata per colazione; non servivano troppe calorie, ma bastavano i biscotti con l’anice, cibo leggero, anche perché essendo al mare come in villeggiatura certe ghiottonerie se le potevano permettere.
(*) I taralli con l’anice. |